Guelphs' Last Stand at Montaperti, 1260 AD

ENGLISH:

THE BATTLE:

The battle of Montaperti was fought near the Arbia river in Tuscany, Italy, on the 4th of September, 1260 between a Ghibelline and a Guelph army, led respectively by Siena and Florence.
The Senese Ghibellines army were supported by german mercenaries sent by King Manfred of Sicily and reinforcements from Pisa and other ghibellines forces from all over Tuscany, included exiled Florentine Ghibellines.
The Florentine Guelphs army counted about twice the Ghibellines' effectives, including troops from Florence, Arezzo, Lucca, Bologna and the majority of the Guelphs in Tuscany.
Against all odds, the Guelphs suffered a crushing defeat due to internal betrayal and unexpected cavalry charges on the flanks.

THE LAST STAND:

The Guelphs started the battle on higher ground in the morning, with the sun on their back. This scene takes place in the afternoon. With friendly cavalry routing (background) some Guelphs continued to held their position around the Carroccio and the Martinella, a wooden transportable bell tower, waiting for the senese onslaught, unaware of the enemy surrounding them. In the drawing, Guelph infantry bearing the red cross on white (coat of arms of many things, including the Guelphs), the red fleur-de-lis on white (coat of arms of Florentine Guelphs) and the coat of arms of Lucca are waiting for the next assault of the Ghibellines.


AKNOWLEDGEMENTS:

The equipment is generally based on Maciejowski (again) and the Cronica Nova from Giovanni Villani and consist mainly in gambesons and leather armours. Chain mails costed a lot, so it is hardly believable to see it spread between the lowest classes' footmen.
Crossbow was quite a slow weapon to reload; the crossbowman shown here would have had to hold the crossbow firm with his hands on the main stick and his foot in the stirrup; meanwhile he would have had to hook the crossbow string to a hook on his belt and to pull it up with his body.
The two handed glaive wielded by the men in the center is portrayed in the Maciejowski bible while cutting a full armoured knight in half, altough I suspect that may be exaggerated.
Both the characters are shown as an artistic license in the frontline, as probably they would've been better behind the shieldwall.
The Martinella you can see in the background is based on the depiction of the battle in the Nova Cronica of Giovanni Villani.

ITALIANO:

LA BATTAGLIA:

La battaglia di Montaperti venne combattuta in Toscana il 4 settembre 1260 tra un esercito di ghibellini senesi, supportati da Pisa e dai mercenari germanici di re Manfredi di Sicilia, oltre che da altri ghibellini toscani e uno di guelfi fiorentini, supportati da altre città guelfe, tra le quali Arezzo, Bologna e Lucca e superiori di quasi due volte ai ghibellini.
Contro ogni aspettativa, i Guelfi subirono una sconfitta umiliante, causata da continui attacchi sui fianchi e da tradimenti interni.

L'ULTIMA RESISTENZA:

I Guelfi iniziarono la battaglia godendo della posizione sopraelevata e del sole dietro le spalle. La scena è ambientata nel pomeriggio, quando le sorti della battaglia erano già decise. I cavalieri fiorentini battono in ritirata (sfondo) lasciando pochi irriducibili alla difesa del Carroccio e della Martinella (una torre campanaria semovente, usata per le comunicazioni sul campo di battaglia). Nel disegno la fanteria guelfa attende il prossimo assalto Ghibellino alle prime linee, ignorando di essere ormai già circondata e condannata.

APPROFONDIMENTI:

Sugli scudi è riconoscibile in giglio rosso in campo bianco, stemma dei guelfi fiorentini; la croce di S.Giorgio, simbolo di moltissime cose, tra le quali i Guelfi; il simbolo del comune di Lucca.
La fanteria è equipaggiata secondo quanto illustrato dalla bibbia Maciejowski e dalla Cronica Nova di Giovanni Villani e consiste principalmente in giubbotti imbottiti e protezioni in pelle. Le armature di ferro non dovevano essere così diffuse tra i fanti comuni, visto il prezzo.
La balestra era un'arma piuttosto lenta da ricaricare; il procedimento di ricarica di quella qui illustrata, detta a crocco, prevedeva che il balestriere tenesse salda la balestra con il piede nella staffa mentre, contemporaneamente, tirava la corda della balestra con un uncino fissato alla cintura, mettendo quindi in movimento tutto il corpo.
La mannaia a due mani compare (sorpresa) nella bibbia Maciejowski: nell'illustrazione un cavaliere in armatura completa viene letteralmente tagliato a metà da un colpo di mannaia, con bella mostra di sangue e interiora - forse la potenza della mannaia è stata un poco esagerata.
Sia il mannarolo che il balestriere sono in prima linea per licenza artistica. In realtà sarebbero probabilmente stati schierati dietro il muro di lance e scudi.
La Martinella è basata sulla battaglia di Montaperti come viene rappresentata della Cronica Nova di Giovanni Villani.